Pelé inaugura il museo del calcio in Brasile

In realtà in Brasile esistono già diversi mosei del calcio, legati ai singoli club, ma a fare la differenza è il fatto che la struttura appena inaugurata a San Paolo ha il patrocinio ufficiale della Confederaçao Brasileira de Futebol che lega il Brasile ai Campionati del Mondo del 2014.

Durante la cerimonia di inaugurazione, Pelè si è quasi commosso di fronte alle foto che lo ritraggono vicino alle tre Coppa Rimet vinte per il suo paese: il Museo, una raccolta di foto, oggetti e memorabilia legati principalmente al Brasile e alla seleçao, ma non solo, è distribuito su settemila metri quadrati divisi in tre piani e diciassette sale espositive.

Per costruire il museo sono occorsi 12 milioni di Euro 13 mesi di lavoro, ma la struttura è stata consegnata in anticipo rispetto alle previsioni: oltre 1500 foto, sei ore di video e documentari proiettati a ciclo continuo nelle sale, migliaia di cartoline, gagliardetti e maglie di gioco sono il filo conduttore da un’area all’altra con i calciatori del Brasile di ogni tempo che sorvegliano sulle sale, in gigantesche immagini a grandezza naturale: venticinque i calciatori brasiliani scelti per questa presenza d’onore nel Museo: tra questi Nilton Santos, Didi, Garrincha, Pele, Rivelino, Socrates, Romario e Ronaldo.

Sono anche ricordati i momenti più tristi della storia del calcio brasiliano: un corridoio oscuro, che rappresenta il tunnel degli spogliatoi, evoca i fantasmi della sconfitta subita dall’Uruguay al Maracanà, nella finale mondiale del 1950, che fu vissuta dal paese come una vera e propria tragedia nazionale.

La parte del museo definita Fun ospita un gigantesco quiz, ma anche la stanza dei balli legati al calcio (ricordano il modo di esultare di tanti campioni del passato), e un Body Game nel quale con un film interattivo in 3D il visitatore diventa protagonista ed è in grado di percepire la reazione muscolare che i calciatori provano durante un rigore, un tiro al volo, una rimessa in gioco.

Tutte le 128 squadre che hanno preso parte al campionato brasiliano sono rappresentate con il proprio logo e la loro stora. Bellissima la Exaltation Room, con i cori dei tifosi brasiliani che circondano il visitatore; suggestiva la Roots Room, che mostra 431 rare fotografie sugli esordi del calcio in Brasile, quando sir Charles Miller, un po’ come fece dalle nostre parti, a Genova, lord James Spensley, arrivo in Sudamerica con la sua palla di cuoio cucita e le regole di uno sport di squadra nuovo di zecca destinato a rivoluzionare la storia sportiva del Brasile e della sua gente. Era l’ottobre del 1894 e Miller, nato a San Paolo ma spedito dalla famiglia a studiare a Southampton: giocò nel St.Mary e nel Corinthian. E fu lui a suggerire al primo presidente del Timao il nome Corinthians, che da allora è rimasto.

Adesso si attende il verdetto del pubblico: ma le prenotazioni sono già migliaia. Stando alle previsioni si calcola che saranno almeno 500mila all’anno i visitatori che visiteranno il Museo del Calcio di San Paolo.