Amazzonia, una diversa prospettiva
A Torino una mostra e un convegno sull’Amazzonia
Viaggio virtuale in paese tanto lontano ma tanto vicino con un immenso patrimonio umano e naturale da salvare
“We & Creation. Amazzonia, una diversa prospettiva” è il titolo di una mostra dedicata alla selva amazzonica, con lo scopo di far conoscere alla cittadinanza una realtà superficialmente nota, ma profondamente ricca sotto molteplici aspetti.
L’ambiente ed i popoli che caratterizzano la foresta costituiscono un patrimonio dell’umanità, messo a rischio da scelte, comportamenti ed azioni dettati dalla logica dell’interesse e del profitto.

Un indio dell’Amazzonia brasiliana
Soltanto attraverso un percorso di vera interculturalità è possibile conoscere “ciò che è diverso da noi” ed entrare in una nuova logica che conduce al rispetto e alla reciprocità.
La “diversa prospettiva” che viene presentata in questi eventi ha proprio lo scopo di “accompagnare” le persone nella selva e di mostrare la sua VITA e gli APPELLI che i suoi popoli mandano al mondo intero. Esso sarà caratterizzato da:
- Convegno “Lasciamoci educare dagli Indios”
Giovedì 3 Dicembre, ore 9.30-13.00
Auditorium dell’Educatorio della Provvidenza – Corso Gen. Govone 16 – Torino - Mostra “We & Creation: Amazzonia una diversa prospettiva”
Inaugurazione Sabato 5 Dicembre, ore 19.30 (con buffet)
Galleria dell’Educatorio della Provvidenza – Corso Trento 13 – Torino
Da Sabato 5 a Domenica 13 Dicembre 2009 - Concerto Gospel “Amazzonia: terra senza mali?”
realizzato dal coro “Anno Domini Gospel Choir”
Sabato 5 Dicembre, ore 21.00
Auditorium dell’Educatorio della Provvidenza – Corso Gen. Govone 16 – Torino
La mostra:
Prima parte: La selva – I diritti della madre terra
“Il XX secolo è stato il secolo dei diritti umani, innanzi tutto con l’approvazione dei diritti civili e politici nel 1948, ed in secondo luogo con l’approvazione dei diritti economici, sociali e culturali nel 1966. Adesso il XXI secolo deve diventare il secolo dei diritti della Madre Terra e di tutti gli esseri viventi.” Evo Morales
Seconda parte: I crimini contro l’Amazzonia – Sfruttamento e distruzione
La foresta amazzonica brucia, è saccheggiata, viene abbattuta, sfruttata, ridotta a pascolo. Sull’Amazzonia si sono posati gli occhi di tutti: dagli avventurieri alle multinazionali (minerarie o del legame), dalle grandi e piccole imprese a coloni senza terra, cercatori d’oro, tagliaboschi.
La ricchezza di questa terra, costituita da giacimenti minerari, petrolio, oro, legname, viene saccheggiata trascurando totalmente le caratteristiche ambientali e delle popolazioni originarie.
Terza parte: Gli Yanomami – Appello di Davi Kopenawa, leader Yanomami, Brasile
“I Bianchi parlano continuamente del pianeta, ma non pensano che esso abbia un cuore e che respiri. Eppure è così. Non l’hanno mai guardato veramente da vicino, con i loro occhi. Sanno solo studiare sui libri e parlare di politica. Anche noi studiamo… andiamo nella foresta e l’osserviamo con attenzione. Loro no. Il loro sapere è tutto su carta.
Gli Yanomami si sono sempre presi cura di questa terra, da molto prima che arrivassero i politici. Ma noi non usiamo carta. La nostra carta sono i nostri pensieri; quello che possediamo, è il nostro credo…Ci piacerebbe tanto che gli uomini bianchi capissero perché la conservazione di questa foresta è così importante per noi.
Vogliamo che ci aiutiate a difendere le nostre terre, che lavoriate al nostro fianco per difendere il nostro modo di vivere… Io, Davi Kopenawa Yanomami, voglio aiutare gli uomini bianchi a imparare come costruire un mondo migliore insieme a noi, a beneficio di entrambi”.